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ABSTRACT
Introduzione
Questo rapporto sulla dispersione scolastica all'Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Sociali e Turistici "Pietro Giordani" è il risultato di una ricerca motivazionale svolta tramite interviste telefoniche a 51 ex studentesse e studenti dell'Istituto. Le interviste miravano a rilevare il punto di vista delle studentesse e degli studenti sugli aspetti che hanno causato l'interruzione del percorso di studi, mettendo in luce conseguentemente problemi, carenze o bisogni che non hanno trovato risposta nell'esperienza scolastica vissuta nell'Istituto Giordani. In secondo luogo esaminando i racconti, i vissuti e le questioni richiamate nelle interviste, si è cercato di formulare alcune considerazioni e suggerimenti in direzione di un possibile miglioramento dell'offerta scolastica.
Tra gli anni scolastici 1991/92 e 1996/97, all'Istituto Giordani si sono registrati 351 casi di dispersione che comprendono: persone che si sono trasferite (28, pari al 7,9%) o ritirate (116, pari al 33%), che sono risultate assenti e senza elementi di giudizio (57, pari al 16,2%) o che sono state respinte (150, pari al 42,7%) . Scomponendo il dato complessivo si può già rilevare come si tratti per l'esattezza di 77 maschi (21,93%), e 274 femmine (78,06%); 178 sono persone residenti fuori città, 172 in città, di una persona non risulta l'indìrizzo. Il maggior numero di abbandoni, 206, avviene nel primo anno di frequentazione dell'Istituto; seguono 85 casi durante il secondo anno e 60 durante il terzo. L'andamento della dispersione oscilla tra la cifra minima di 39 casi di abbandono nell'anno scolastico 1994/95 e la massima di 99 casi nel 1991/92.
Nella fase di selezione dei 51 soggetti da intervistare abbiamo seguito i seguenti criteri: abbiamo scelto di intervistare approssimativamente lo stesso numero di persone per ogni anno scolastico, con qualche leggera variazione (dieci per il 91/92, otto per il 92/93, otto per il 93/94, sette per il 94/95, otto per il 95/96, dieci per il 96/97) considerando anche il numero complessivo di abbandoni; abbiamo cercato di equilibrare tra residenti in città (26) e residenti fuori città (25); per individuare una proporzione equilibrata tra maschi e femmine, abbiamo tenuto conto del maggior numero di abbandoni da parte femminile, ma anche di una tendenza percentualmente maggiore all'abbandono da parte dei maschi, se pensiamo che si tratta di un Istituto in prevalenza femminile. Abbiamo quindi intervistato 35 femmine (68,6%) e 16 maschi (31,3%). Questo tipo di equilibrio tra residenti in città e residenti fuori città e tra maschi e femmine lo si è mantenuto, per quanto possibile, anche nei singoli anni scolastici. Va considerato tuttavia, che, per una serie di ragioni, spesso il numero di alternative possibili tra cui scegliere è stato limitato.
Inizialmente si era pensato di svolgere delle interviste incontrando direttamente le persone, ma dopo aver valutato le difficoltà materiali e la poca disponibilità da parte dei diversi soggetti abbiamo optato per le interviste telefoniche registrate.
Tra i problemi tecnici che abbiamo incontrato, segnaliamo la difficoltà in numerosi casi a rintracciare i soggetti, poiché a distanza di anni i recapiti telefonici e/o gli indirizzi erano cambiati rispetto ai dati registrati dagli uffici dell'Istituto. Secondariamente almeno una dozzina di persone hanno rifiutato di sottoporsi all'intervista, dichiarando il proprio disinteresse per la ricerca o la mancanza di tempo. Inoltre diverse persone sono risultate difficilmente reperibili per questioni di orari.
Il campione di intervistati comprende fondamentalmente casi di persone che si sono trasferite, ritirate o che sono risultate assenti e quindi in sede di scrutinio sono risultati senza elementi di giudizio. La peculiarità della situazione osservabile nell'Istituto Giordani, è infatti che la maggior parte dei casi di dispersione riguarda persone che si "autoespellono" ovvero si ritirano o si trasferiscono e solo secondariamente persone che vengono respinte. Questa tendenza si è rafforzata negli anni, infatti il numero dei respinti è passato da 63 nell'anno scolastico 1991/92 a 11 nel 1996/97, mentre le persone che si sono trasferite, ritirate o hanno abbandonato sono passate da un totale di 36 nel 1991/92 a 50 nel 1996/97.
Alle persone che hanno accettato di essere intervistate telefonicamente, abbiamo sottopcsto una serie di domande sulla linea di una griglia standard riportata qui sotto:
-Età, stato civile.
-Motivazione originaria dell'’scrizione all'Istituto Giordani (su cosa ci si è basati per scegliere, eventuali consigli, suggerimenti, influenze da parte di altre persone).
-Precedenti esperienze di studio: scuole medie, eventualmente gli anni precedenti presso lo stesso Giordani o altri precedenti esperienze in altri Istituti.
-Valutazione dei motivi che hanno portato lo studente o la studentessa ad abbandonare il percorso di studio all'Istituto Giordani.
-Valutazione dell'esperienza con il corpo docente (qualità dell'insegnamento, correttezza e qualità delle relazioni docente - allievo/a). Eventuali difficoltà in materie particolari.
-Valutazione dell'esperienza con i compagni e le compagne di classe (clima relazionale, relazioni di amicizia, conflitti).
-Composizione della famiglia dello studente: quanti membri, e relative occupazioni (lavoro o studio).
-Impiego del tempo libero (Tv, cinema, letture, sport, hobby, amicizie, ecc... ).
-Attività e percorsi svolti dopo l'Interruzione del corso di studio all'Istituto Giordani: esperienze scolastiche o impieghi (tentativi, difficoltà).
-Occupazione attuale (frequenza presso altri istituti o scuole o impiego lavorativo).
-Valutazione sul tipo di occupazione attuale (lavorativa o di studio): grado di soddisfazione, conflitti, desideri.
-Giudizio retrospettivo sulla scelta di interruzione del percorso scolastico all'Istituto Giordani (valutazione delle alternative, dell'opportunità della scelta, convinzione o eventuali ripensamenti).
Si tratta ovviamente di uno schema base che abbiamo modificato, arricchito o sintetizzato, in rapporto alla disponibilità dell'intervistato a parlare e raccontare e in relazione al tipo di questioni o problemi che emergevano durante il dialogo. In una buona parte dei casi le persone si sono mostrate poco disponibili a ritornare su esperienze conflittuali e probabilmente dolorose, e quindi nelle risposte si sono limitate a fornire le informazioni richieste in modo distaccato e estremamente sintetico. In questi casi si è provato a ripetere in altra forma le questioni per stimolare il racconto, ma non sempre si è riusciti a ottenere una maggiore partecipazione. Vi sono d'altra parte alcuni significativi casi di persone che hanno vissuto l'intervista come un'occasione per raccontare un vissuto problematico. Percependo la disponibilità e l'interesse da parte di chi li intervistava ad ascoltare il loro punto di vista, queste persone si sono quindi lasciate andare a lunghi racconti di esperienze, emozioni, valutazioni, ripensamenti, che hanno messo a fuoco alcune particolari aree problematiche che a loro giudizio non avevano trovato un adeguato riscontro nell'ambito scolastico.
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