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INTRODUZIONE
IL PERCHE' DI UN NOME:
Perche il nome Gioconda per un progetto che parla di disabili fisici e
della loro formazione? E' la prima domanda che mi sono posta prendendo
in mano il progetto e credo di aver ormai trovato la risposta. Gli occhi
di Gioconda sono occhi che guardano e vedono: guardano con serenità
e vedono senza forzature una realtà difficile che oggi si puo migliorare.
L'approccio scelto dal Progetto e proprio questo guardare, vedere, ipotizzare
percorsi adatti, sperimentarli, diffondere i risultati: riteniamo di essere
riusciti a raggiungere un buon livello nel perseguimento dei nostri obiettivi.
IL PROGETTO
Guardare:
l' I.T.C.G. "Corinaldesi", con la Co.In.Form., società
di formazione professionale delle Confcooperative Marche e i partner stranieri,
MT Servicios di Saragozza (Spagna) e la Camera di Comert si Industrie
di Fagaras, in Romania hanno analizzato nell'ambito della loro regione,
l'offerta ed il fabbisogno formativo, il conteso produttivo, l'uso degli
ausili informatici nella formazione, la legislazione locale sull'handicap.
Vedere :
Si è così notata in generale che l'offerta formativa e poco
aderente alla necessità delle imprese, perche non si conoscono
bene le esigenze formative del contesto produttivo. Sul versante didattico,
non ci sono molti stimoli verso lo studio e l'ap plicazione di metodi
formativi personalizzati e con 1'utilizzo di ausili innovativi. Cio ha
come conseguenza l'assenza pressochè totale dei percorsi formativi
finalizzati all'integrazione tra disabili e normodotati, e connessa strettamente
al mondo del lavoro. Inoltre, per i disabili fisici occorre dare la possibilità
di raggiungere livelli formativi piu elevati, che permettano loro di allargare
il campo delle opportunità lavorative.
Ipotizzare percorsi:
Due campi si sono aperti dunque quale spazio per 1'ipotesi di azione,
campi tanto strettamente collegati che uno ha preso il sopravvento sull'altro
: lo studio e la sperimentazione di percorsi formadvi personalizzati con
l'utilizzo di ausili informatici per disabili fisici non può non
essere di aiuto per una riflessione sui percorsi formativi piu adatti
agli alunni normodotati. Non dimentichiamo che la forte dispersione e
uno dei punti più preoccupanti del nostro sistema di formazione
è che 1'individualizzazione dell'offerta formativa, magari con
l'uso di ausili innovativi è1'unica strada che sembra aprirsi davanti
a noi a questo proposito. L'esperienza fatta in un campo può certo
trasferirsi con profitti all'altro, mentre gli ausili informatici e apprenditivi
in genere possono sicuramente favorire processi di integrazione reale
tra normodotati e disabili. Per dare un esempio concreto si è partiti
dalla definizione di un profilo professionale innovativo di notevole livello:
esperto in servizi multimediali con particolare riferimento al telelavoro.
Si è poi ipotizzato un percorso formativo specifico ricercando
gli ausili informatici più adatti e si èpassati alla sperimentazione
in aula.
Sperimentare:
E' stato il momento piu complesso, ma certamente più interessante,
e per il lavoro svolto, e per le riflessioni alle quali ci ha portato.
Rimando per queste al capitolo specifico.
Diffondere i risultati:
La diffusione dell'esperienza e affidata a tre prodotti:
- II sito Internet Progetto Gioconda.it, dove sono state inserite tutte
le fasi del progetto.
- II CD Rom , per una lettura multimediale del Progetto stesso, curato
dall'I.T.C.G." Antinori" di Camerino.
- II Manuale di memoria del progetto che e anche un manuale di buona
prassi dell'uso degli ausili informatici.
RIFLESSIONI SUL PROGETTO
Sono necessarie, a mio parere, due ambiti di riflessione: le ricadute
sulla didattica e l'arricchimento professionale ed emotivo di chi ha partecipato,
a vario titolo.
Dal punto di vista didattico è emerso con forza il fatto che la
potenzialità dei mezzi informatici nel campo educativo e formativo
sono ancora in gran parte da esplorare, e riguardano 1'aiuto ai disabili,
ma anche il mezzo per dare un impulse all'innovazione della didattica
in generale. Puntare per tutti gli studenti su percorsi didattici individualizzati
e sulla FaD (Formazione a Distanza) è una necessità ormai
ineludibile. Partecipare al progetto nelle sue varie fasi ha significato
per tutti un aumento forte di interesse e di competenze, da spendere nell'innovazione
didattica generale, ma soprattutto nell'applicazione di quanto sperimentato
per la formazione completa ed approfondita dei nostri compagni che guardiamo
e vediamo.
Dunque, a presto.
La Coordinatrice del Gruppo
(Prof.ssa Clarice Gradoni) |